martedì 4 ottobre 2016

Più caprioli, ma meno cervi e cinghiali

Si è chiusa la stagione della caccia alta in Ticino. Ecco il bilancio del vicepresidente della Federazione cacciatori. L’unico neo riguarda la gestione dei controlli.
La stagione della caccia alta è ormai chiusa, anche se ci sarà un’appendice con la caccia tardo autunnale. Abbiamo stilato un bilancio con il vicepresidente della Federazione
cacciatori ticinesi Marco Viglezio.
«È stata una stagione nella media e siamo abbastanza soddisfatti, malgrado alcuni cali che abbiamo registrato».
Ma andiamo con ordine. Secondo Viglezio sono da mettere in evidenza due aspetti positivi: la meteo che è stata molto clemente, anche se non sempre è un vantaggio. E soprattutto non c’è stato nessun grave incidente. Un aspetto, quest’ultimo importante e da evidenziare».
CERVI - Esaminando le varie specie Viglezio sottolinea che le catture del cervo sono calate di un 10%. «Rispetto allo scorso anno abbiamo avuto una diminuzione, ma bisogna ricordare che il 2015 era stato un anno record. C’era stata l’apertura di diverse bandite così come si è tornati a cacciare sul San Giorgio. L’effetto sorpresa, avuto lo scorso anno, si è esaurito. Con queste premesse, a dire la verità, pensavo a un risultato anche inferiore. Quindi, tutto sommato, sono soddisfatto». 
CAMOSCI - Anche per quanto riguarda le catture dei camosci vi è stato un calo del 10%. «Questa diminuzione è stata voluta in quanto abbiamo adottato misure restrittive nel regolamento al fine di riequilibrare la popolazione. In sostanza abbiamo inserito una clausola con la quale si consentiva la cattura di un maschio come prima cattura solo a chi non lo aveva catturato lo scorso anno. Una misura che non è piaciuta a tutti i cacciatori, ma che in definitiva è stata utile e soprattutto non era drastica come quella proposta dall’Ufficio caccia e pesca».
CAPRIOLI - In aumento del 10-15% le catture di caprioli. «In questo caso dobbiamo dire grazie all’inverno mite. Temperature e scarso innevamento che hanno aiutato la sopravvivenza di questa specie. Unico neo, che però è risolvibile, è legato al fatto che sono stati abbattuti un po’ troppi maschi. Si è creato uno squilibrio, ma facilmente gestibile». 
CINGHIALI - In calo del 20% le catture dei cinghiali. «Difficile capire il motivo. Probabilmente vi è stato un numero importante di abbattimenti durante i mesi scorsi in guardia campicoltura e quindi ve n’erano meno in questa stagione», aggiunge Viglezio.
Insomma, malgrado cifre inferiori rispetto lo scorso anno, le catture del 2016 sono nella media degli ultimi anni. E anche la Federazione cacciatori ticinesi è contenta del risultato ottenuto. 
«Sì - conferma Viglezio - tutto sommato siamo soddisfatti
Ma un aspetto da migliorare e sul quale dovremo chinarci con l’Ufficio caccia e pesca riguarda la gestione dei controlli. Il tempo impiegato negli spostamenti o nelle lunghe attese per le verifiche delle catture è troppo lungo. E con il caldo delle scorse settimane non ha certamente giovato alle carni. Su questo aspetto è utile fare una riflessione», conclude il vicepresidente della federazione dei cacciatori ticinesi. 
GdP

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