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martedì 10 gennaio 2017

Percorso ciclopedonale sulla litoranea del Gambarogno. Scelte delDipartimento incomprensibili ed equivocabili.


Interpellanza 10 11 2016

Paloc 3: Percorso ciclopedonale sulla litoranea del Gambarogno.
Scelte del Dipartimento incomprensibili ed equivocabili.


Sintesi
Le procedure previste nei Piani di Agglomerato sono lineari,portando progetti in fase di approfondimento a ulteriore grado di maturazione per poi essere pronti alla realizzazione.
Nel Gambarogno risulta eclatante il declassamento
del percorso ciclopedonale sull’asse della litoranea. Fatto che contrasta con tutte le direttive e gli sviluppi conosciuti in questi ultimi dieci anni di pianificazione. Talmente eclatante che insospettisce e porta a pensare ad una ingerenza attiva del Consiglio dStato nel ricorso che vede il Municipio di Gambarogno opposto alle FFS per i progetti di ammodernamento del corridoio merci verso sud di quest’opera monca che è AlpTransit. Infatti sono in corso trattative per fare ritirare al Comune il ricorso. Questo declassamento a livello di Paloc3 impoverisce ulteriormente il peso del Municipio e ora le FFS con delle briciole rispetto alla posta in palio, potrebbero avere sufficiente peso contrattuale da fare ritirare  il ricorso al Municipio di Gambarogno

I fatti
Come sappiamo il Piano di Agglomerato è uno strumento fondamentale per realizzare e finanziare opere legate alla  mobilità lenta e alla mobilità pubblica negli agglomerati e nelle regioni marginali agli agglomerati.
Grazie a questo strumento prossimamente dovremmo vedere realizzarsi il collegamento Quartino-Magadino.
Quanto verrà realizzato tra Quartino e Magadino quest’annosi è iniziato a concepirlo molto prima verso il 2010 con un lavoro costante e passo dopo passo, mattone su mattonecon studi di fattibilità, lavoro di vari tecnicitanto lavoro di milizia ecc...

Risulta incomprensibile quanto è avvenuto nel Paloc3 per il previsto collegamento ciclopedonale sulla litoranea del Gambarogno.

È superfluo ritornare sull’importanza per questa regione di un’infrastruttura del genere. Già attualmente sui miseri marciapiedi che costeggiano il lago e addirittura in parti dove non vi sono marciapiede ma linee bianche sull’asse stradale, assistiamo al pellegrinaggio di molti turisti, di famiglie e residenti che vogliono gustarsi la bellezza del paesaggio e del lago, passeggiando o praticando sport in spazi idilliaci ma aimè attualmente molto pericolosi. Obsoleti sono i marciapiedi e pure la ringhiera che dovrebbe essere concepita per la sicurezza ma rappresenta un vero pericoloessendo fuori norma, arrugginita e posticcia.

Un collegamento ciclopedonale sulla litoranea quale spazio pubblico per pedoni e ciclisti, risulta fondamentale per rafforzare il carattere turistico residenziale della regione, per aumentare il grado di occupazione di quelli che vengono chiamati i letti freddi e per contrastare la concorrenza oltre frontiera dove a livello di infrastruttura di base su questi aspetti non sono stati a dormire e probabilmente i ristorni del frontalierato sono finiti tutti a favore di investimenti per una maggiore attrattiva turisticaQuesto collegamento ciclopedonale sarebbe giustificato e utile anche dal lato della mobilità utilitaria in quanto il nodo intermodale del Gambarogno si situerà in futuro maggiormente in posizione centrale, a S.Nazzaro. La vocazione turistico residenziale del Gambarogno è suffragata da dati. Conta si cinquemila abitanti domiciliati ma il Gambarogno a lago, detto anche basso Gambarogno nel periodo estivo sale ad una occupazione superiore ai ventimila e la capacità piena del parco immobiliare potrebbe rasentare i trentamila posti.

Risulta pertanto incomprensibile cosa sia successo nel Paloc3 per le principali tratte del percorso ciclopedonaleche, dopo aver superato lo scoglio Paloc2 nel 2011 in fase B, con fase A per la prima parte da Quartino a Magadino, è ora scivolato per volontà del Dipartimento da categoria A orizzonte esecutivo 2019-2022 nella categoria più lontana ed insignificante dal lato esecutivo ossia categoria C oltre  il 2026. Non si offre nemmeno lo stato intermedio B. Eppure ci troviamo a lago e i Piani di Agglomerato hanno sempre tenuto in considerazione queste regioni marginaliall’agglomerato proprio per il potenziale legato alla mobilità lenta. E pensare che a maggio 2016 il documento andato in fase di informazione e consultazione presso la popolazione prevedeva dopo vari approfondimenti tecnici la fase A per queste tratte del percorso ciclopedonale sulla litoranea del Gambarogno.

Vi ricordo le tempistiche delle categorie previste nei Piani di agglomerato di terza generazione A (2019-2022) B (2023-2026) e C (2026…).

Di seguito elenco le tappe principali ufficiali del percorso ciclopedonale sulla litoranea del Gambarogno. Con l’approvazione del Paloc2 (2010-2012) le tratte in questione si trovavano in fase B orizzonte 2019-2022, mentre l’aggancio a nord era già in fase A (2015-2018) e quest’anno verrà realizzato (Quartino-Magadino). Su mandato del Dipartimento nel 2014 si è proceduto ad un ampio studio di fattibilità dell’intero percorso a lago per farlo maturare e portare da livello B nel paloc2 in fase A nel Paloc3. Lo studio terminò nel maggio 2015. Nel maggio 2016 si è proceduto all’informazione e alla consultazionedella popolazione per l’intero programma Paloc3. Nei documenti in pubblicazione le tratte ciclopedonali in questione erano saldamente in fase A.

Pochi mesi dopo le due tratte principali del percorso ciclopedonale sulla litoranea passano da categoria A a categoria C per volontà del Dipartimento. Il Municipio di Gambarogno interpellato segnala di essere attivo per trovare soluzioni ai tracciati declassati all’interno del ricorso FFS sull’ammodernamento dell’infrastruttura ferroviaria nel Gambarogno.

Mi direte cosa centrano i percorsi ciclopedonali sulla litoranea del Gambarogno con il Gran Consiglio e con le FFS.
L’approvazione dei Piani di agglomerato compete al lodevole Consiglio di Stato. La politica della mobilità è del Consiglio di Stato. Nel ricorso FFoltre al Comune è interpellato anche il CdS. 
Il fatto che in una zona lacustre, turistico-residenziale il Consiglio di Stato metta da categoria A in categoria C un percorso ciclopedonale, approfondito quasi sul corso di un decennio e con tutti i carismi del caso fa pensare. Un percorso  necessario già solo per motivi di sicurezza, senza parlare delle esigenze turistiche, utilitarie e ricreative, tutte quante valide. Con questo declassamento il CdS mette in discussione i fondamenti dellpolitica della mobilità lenta cantonale. Questo passo si presta pertanto a interpretazioni visto che una spiegazione da parte del Cantone non l’abbiamo e non dimentichiamo che tale percorso se si decide di toglierlo dal Paloc3 lo si potrebbe almeno riconsiderare nel credito quadro cantonale adibito allamobilità lenta. No nessuna spiegazione. Solo quella del Municipio che ne discuterà una eventuale realizzazione da parte delle FFS.
A questo stadio degli eventi mi permetto di portareall’attenzione del Lod Consiglio di Stato una serie di domande che in un contesto del genere possono emergeree che allo stato attuale delle informazioni ritengo plausibili.


Domande
Dal lato tecnico, contenutistico ma anche dal lato finanziario, considerate le opere che vengono attualmente finanziate dal Cantone, considerato il quadro politico finanziario cantonale e federale, il declassamento del percorso ciclopedonale sulla litoranea dal Gambarogno non si giustifica, men che meno se si considera l’inversione totale di marcia avvenuta in soli due mesi di tempo su un lasso di preparazione di un decennio. Questo cambiamento diametrale indebolisce il Municipio di Gambarogno a livello di ricorso contro le opere delle FFS volte a creare un corridoio merci verso l’Italia; uno pseudo sbocco di AlpTransit su una vecchia linea adibita al trasporto passeggeriInfatti sono in corso trattative tra Municipioe FFS per ritirare il ricorso. Ora sul piatto delle trattative figurano per ammissione del Municipio stesso anche  queste due tratte declassate del percorso ciclopedonale per cui tante altre rivendicazioni di spessore come il mantenimento di un collegamento passeggeri efficiente tra Luino e le zone industriali di Cadenazzo-Riazzino, il sottopasso a Contone,… perdono in consistenza.
Non dimentichiamo che le FFS sono una SA e che il loro ben retribuito Direttore ha già dato mostra delle sue qualità e acume nei confronti dei ticinesi con pubblicazioni molto discutibili.
È competenza del Consiglio di Stato interferire a favore di una SA con scelte di questo tipo?

È competenza del Consiglio di Stato interferire, o prendere decisioni  che potrebbero interferire in un ricorso che vede opposto un Comune che verrà trasformato in corridoio per merci dell’Europa, comprese merci pericolose, e la SA FFS che dal transito di treni merci su questo corridoio non potrà che avere dei benefici?

Per togliere ogni ombra di dubbio non ritiene che il Consiglio di Stato debba immediatamente intervenire sul Paloc3 chiedendo a Berna di reinserire quanto è stato ingiustificatamente tolto? 





Cleto Ferrari, Indipendente
Paloc3/FFS/CdS3/3

7 commenti:

  1. bravo cleto finakmente uno con le palle

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  2. é il tipico sistema che alle nostre autorita del popolo se ne frega prima i loro interessi poi i balzelli per pagare un amministrazione gonfiata all'inverosimile che purtroppo é sull'orlo dell'esplodere

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  3. Finalmente un politico del nostro beneamato Comune che come tutti sappiamo è anche Gran Consigliere ci spiega, con dovizia di particolari, come stanno le cose per quanto riguarda il percorso ciclopedonale sulla litoranea del Gambarogno.
    Considerate le problematiche sollevate dal citato intervento si spera che il Municipio si attivi con metodi opportuni per uscire da questa situazione.
    E' chiaro da tempo che il Gambarogno, come regione prima, e ora come Comune sta al Cantone Ticino come il Cantone Ticino sta a Berna.
    ^Guardatevi, ad esempio, il logo dell'ente turistico del locarnese come e messo il Gambarogno (lente alla mano).
    Per questi motivi è ora e temmpo che ci si attivi con piu' impegno, per dirla educatamente.
    buon serata

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  4. L'impanata ha sempre due facce.
    Perché non prenderla come un fatto positivo che il cantone posticipa questa opera?
    In primis, dovrebbe oramai essere evidente a tutti che questo PALOC mira a risolvere i problemi viari del Locarnese, ma quelli effettivamente problematici.
    Il continuo posticipo è oramai ricorrente .
    Ma prima di imbarcarsi in questi progetti, bisognerebbe evitare di agganciarsi unicamente perché ci sono dei sussidi da succhiare , ma prioritariamente quantificare gli impegni del comune per realizzarli. In questo caso si parla di milioncini per l'opera completa.
    Abbiamo avuto un antipasto di questa opera, a Quartino all'altezza del centro sportivo. Siamo veramente disposti a permettere che la litoranea del Gambarogno diventi una pista di rally con tanto di guardrail?
    Le carreggiate sono conce come delle piste di guerra con dossi e dossetti, isolotti mutilati, resa pericolosa già ora per tutti gli utenti. Una pista di questo genere , è si e no un marciapiede.Le biciclette devono circolare sulla strada , se vogliamo salvaguardare la sicurezza dei pedoni.
    Che si completino i marciapiedi mancanti e lasciamo perdere opere ,del " così fan tutti", che non servono sicuramente a rendere attrattivo il Gambarogno. Abbiamo un territorio litoraneo che presenta una percentuale altissima di stabili e appartamenti vuoti, in vendita e affitto.
    Bisogna intrapprendere delle iniziative serie per attirare nuovi domiciliati.
    Non saranno sicuramente le tasse doppie e i posteggi a pagamento che incentivano la gente a domiciliarsi da noi

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  5. I nuovi domiciliati non trovano un posteggio gratuito, vanno altrove !

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  6. Uno che la pensa come quello dell'impanata e' meglio che si prend una purga!
    Il 15

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  7. La purga ce la dovremo prendere tutti se si continua di questo passo.
    Ritornare con i piedi per terra, e lasciar perdere le grandezze, con i ..soldi degli altri ( qualcuno continua a pensarla così, poi alla fine ci si accorge che i soldi sono solo dei nostri)

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