le cose brutte che accadono nel mondo accadono non tanto perché ci sono le persone cattive ma perché le persone buone non fanno nulla (Gramsci)

venerdì 13 novembre 2009

Cadenazzo: inquinamento avanti tutta.

Cadenazzo: inquinamento sull’ex terreno Foft
A quattro metri di profondità sono stati trovati dei tubi contenenti della benzina

Top secret, dicono gli operai. Ma nell’aria si sente un odore di benzina che non lascia dubbi. L’inquinamento sull’ex terreno della Foft a Cadenazzo c’è ed è stato segnalato ieri alla Sezione cantonale aria acqua e suolo. Gli scavi per verificare lo stato di inquinamento del terreno erano cominciati mercoledì, su volontà dell’attuale proprietario, la Tenconi di Airolo. Ieri dopo tre giorni di scavi è arrivata la prima brutta notizia: a quattro metri di profondità sono stati trovati dei tubi contenenti benzina. Ma di chi sono questi tubi? "Non si sa con esattezza", ci spiega Eros Crivelli, capo ufficio della protezione suolo di Bellinzona. Sono tubi fantasma perché sulla carta non esistono, non appartengono a nessuno. Quel che è certo, invece, è che questo sedime ha un passato travagliato. Prima di appartenere alla Tenconi è appartenuto alla Foft, la federazione ortofrutticola ticinese, che a sua volta l’ha comprato dalla Shell. Nel 2008 il sedime è stato inserito dal Cantone nel catalogo dei siti potenzialmente a rischio di inquinamento. Ma analisi in merito non erano mai state effettuale. Nel 2008 la Foft ha venuto il terreno alla Tenconi che oggi scopre il disastro: due zone inquinate, una con nafta l’altra con benzina. Questo pomeriggio infatti è stato segnalato alla sezione suolo un secondo inquinamento. Gli scavi continueranno anche nei prossimi giorni, le 17 buche per i sondaggi previste inizialmente aumenteranno. Intanto lunedì la Sezione aria acqua e suolo ha convocato una riunione con i vertici della Tenconi della Foft e alcuni rappresentanti della Shell. Quanto alla Foft, il presidente Paolo Bassetti ci ha confermato che prima della vendita erano stati fatti degli scavi ma che tuttavia non era stato scoperto nulla di anomalo. Oggi alcuni campioni del terreno sono stati inviati a Basilea per le analisi di rito, i risultati sono attesi per lunedì. Ora si tratterà di capire quali sono le responsabilità dei vecchi e degli attuali proprietari. Eros Crivelli ci ha confermato che con ogni probabilità l’inquinamento non è recente. Fortunatamente rischi per le falde non ci sono e nelle vicinanze non ci sono captazioni. dal CdT

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