Dopo il voto in Gambarogno, interrogazione Plrt al Consiglio di Stato‘Le schede senza intestazione’ non vanno considerate come se fossero un lista di partito. A chiederlo, con un’interrogazione al Consiglio di Stato – dopo le recenti elezioni del nuovo Comune del Gambarogno – sono quattro granconsiglieri del Plrt (Franco Celio, Edo Bobbià, Nicola Brivio e Christian Vitta). Il testo, sotto il titolo ‘Percentuali ingannevoli’, ricorda che i seggi vengono attribuiti non in base alle schede (intestate o non intestate che siano), ma in base ai voti, ovvero alla somma dei suffragi ottenuti dai singoli partiti e dai rispettivi candidati. La scheda senza intestazione, per i quattro liberali, è quindi «una semplice modalità di espressione del voto». Per delirio di ipotesi, se anche il 100 per cento degli elettori scegliesse questa modalità, i seggi continuerebbero a essere attribuiti ai partiti in lizza, visto che le schede senza intestazione di candidati non ne hanno. Quindi, l’interrogazione chiede «perché la cancelleria di Stato persiste – contro ogni logica – nel considerare (e nel far considerare dai mezzi di informazione) le schede senza intestazione come se fossero un partito a sé? Considerato che questo modo errato di comunicare i risultati non è ininfluente, ma induce osservatori e commentatori superficiali, o non sufficientemente informati, a trarre conclusioni fuorvianti, non ritiene il Consiglio di Stato che in futuro il dato delle percentuali relative alla forza elettorale dei singoli partiti debbano essere calcolate, e comunicate, unicamente in base ai voti, e non più, ingannevolmente, in base alle schede?».la regionE
-------------------------------------------------------------
Ingannevoli? No, indicative...di Serse Forni
Il Consiglio di Stato darà la sua risposta; noi, visto che i quattro liberali nell’interrogazione (pubblicata qui a lato) tirano in ballo i mezzi d’informazione, diamo la nostra. La ‘scheda senza intestazione’ non è un partito. E fin qui ci siamo. Chi la sceglie – nel caso del Gambarogno quasi il trenta per cento degli elettori (una percentuale davvero alta!) – lo fa per ragioni sue e sicuramente dopo attenta riflessione. I commentatori non possono far finta di niente; anche i partiti devono tener conto di questi risultati, che non sono ingannevoli, ma particolarmente indicativi. Sarebbe riduttivo limitarsi a pensare che poi i voti ricadono comunque sui candidati dei vari partiti... Dietro la scheda senza intestazione, a nostro avviso, c’è molto di più. Il Plrt e gli altri analizzino questo nuovo modo di esprimersi alle elezioni, invece di scagliarsi contro la cancelleria dello Stato e i giornalisti, affermando che i dati sono falsati. In conclusione, a rischio di sembrare facili profeti, azzardiamo che anche alle prossime comunali le schede senza intestazione saranno assai gettonate. E se questa modalità di voto piace, qualche motivo ci sarà pure.LA REGIONE
Nessun commento:
Posta un commento