le cose brutte che accadono nel mondo accadono non tanto perché ci sono le persone cattive ma perché le persone buone non fanno nulla (Gramsci)

venerdì 30 aprile 2010

Schede senza intestazione, ‘percentuali ingannevoli’

Dopo il voto in Gambarogno, interrogazione Plrt al Consiglio di Stato‘Le schede senza intestazione’ non vanno considerate come se fossero un lista di partito. A chiederlo, con un’interrogazione al Consiglio di Stato – dopo le recenti elezioni del nuovo Comune del Gambarogno – sono quattro granconsiglieri del Plrt (Franco Celio, Edo Bobbià, Nicola Brivio e Christian Vitta). Il testo, sotto il titolo ‘Percentuali ingannevoli’, ricorda che i seggi vengono attribuiti non in base alle schede (intestate o non intestate che siano), ma in base ai voti, ovvero alla somma dei suffragi ottenuti dai singoli partiti e dai rispettivi candidati. La scheda senza intestazione, per i quattro liberali, è quindi «una semplice modalità di espressione del voto». Per delirio di ipotesi, se anche il 100 per cento degli elettori scegliesse questa modalità, i seggi continuerebbero a essere attribuiti ai partiti in lizza, visto che le schede senza intestazione di candidati non ne hanno. Quindi, l’interrogazione chiede «perché la cancelleria di Stato persiste – contro ogni logica – nel considerare (e nel far considerare dai mezzi di informazione) le schede senza intestazione come se fossero un partito a sé? Considerato che questo modo errato di comunicare i risultati non è ininfluente, ma induce osservatori e commentatori superficiali, o non sufficientemente informati, a trarre conclusioni fuorvianti, non ritiene il Consiglio di Stato che in futuro il dato delle percentuali relative alla forza elettorale dei singoli partiti debbano essere calcolate, e comunicate, unicamente in base ai voti, e non più, ingannevolmente, in base alle schede?».la regionE
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Ingannevoli? No, indicative...di Serse Forni
Il Consiglio di Stato darà la sua risposta; noi, visto che i quattro liberali nell’interrogazione (pubblicata qui a lato) tirano in ballo i mezzi d’informazione, diamo la nostra. La ‘scheda senza intestazione’ non è un partito. E fin qui ci siamo. Chi la sceglie – nel caso del Gambarogno quasi il trenta per cento degli elettori (una percentuale davvero alta!) – lo fa per ragioni sue e sicuramente dopo attenta riflessione. I commentatori non possono far finta di niente; anche i partiti devono tener conto di questi risultati, che non sono ingannevoli, ma particolarmente indicativi. Sarebbe riduttivo limitarsi a pensare che poi i voti ricadono comunque sui candidati dei vari partiti... Dietro la scheda senza intestazione, a nostro avviso, c’è molto di più. Il Plrt e gli altri analizzino questo nuovo modo di esprimersi alle elezioni, invece di scagliarsi contro la cancelleria dello Stato e i giornalisti, affermando che i dati sono falsati. In conclusione, a rischio di sembrare facili profeti, azzardiamo che anche alle prossime comunali le schede senza intestazione saranno assai gettonate. E se questa modalità di voto piace, qualche motivo ci sarà pure.LA REGIONE

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