D.I.
La mostra del fotografo-speleologo Roberto Buzzini, in corso al museo patriziale di Indemini sta suscitando parecchio interesse, soprattutto tra i numerosi escursionisti che visitano il villaggio gambarognese. Di conseguenza la chiusura prevista per domenica 3 luglio è stata rinviata di due settimane (sino a domenica 17 luglio). Ricordiamo che le fotografie esposte sono state scattate nelle viscere della montagna, dove il silenzio oscuro è decorato da opere artistiche che si offrono a pochi coraggiosi.
Appendere la propria vita a una corda e iniziare a scendere tra stretti cunicoli, inabissarsi sempre più giù in profondità avvolte nel mistero risucchiato da un’eterna notte è il percorso che Buzzini ha affrontato senza esitazioni, trovando ampia ricompensa. Nel narrarci il suo vissuto con le immagini esposte nel museo, egli ha portato a Indemini spezzoni di un mondo che poche persone riusciranno a toccare dal vivo. Decisione saggia, quindi, quella di prolungare l’esposizione, così da consentire ad altra gente di godersi, attraverso l’immagine, lo spettacolo offerto da questi saloni delle profondità.
Appendere la propria vita a una corda e iniziare a scendere tra stretti cunicoli, inabissarsi sempre più giù in profondità avvolte nel mistero risucchiato da un’eterna notte è il percorso che Buzzini ha affrontato senza esitazioni, trovando ampia ricompensa. Nel narrarci il suo vissuto con le immagini esposte nel museo, egli ha portato a Indemini spezzoni di un mondo che poche persone riusciranno a toccare dal vivo. Decisione saggia, quindi, quella di prolungare l’esposizione, così da consentire ad altra gente di godersi, attraverso l’immagine, lo spettacolo offerto da questi saloni delle profondità.
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