venerdì 30 dicembre 2011

Da Il giornale del Ticino di Massimo Soncini

A tu per tu / In retrospettiva, il 2011 secondo… Eros Taddei





Cinque-domande-cinque al responsabile della “Voce del Gambarogno”, portale informativo con centralità riservata ad una regione che fa quasi… Repubblica a sé. Per inciso: di questo quotidiano via InterNet siamo storici frequentatori ed amici, considerandolo esperienza sul filo dell’attenzione a problemi reali ed avendone condiviso l’impegno nella denuncia di problemi e di situazioni a tutt’oggi irrisolte.
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- All’impronta, qual è stato il fatto internazionale che più l’ha colpita?
“La catastrofe di Fukushima: come era avvenuto dopo il disastro di Chernobyl, la parte buona dell’umanità ha ricevuto una conferma del fatto che stiamo scherzando con il fuoco. Negli ultimi 50 anni, al genere umano è riuscita l’abominevole impresa di rovinare il bene più prezioso che ad esso è stato donato, ossia la Terra. Quello giapponese sarà il terzo sarcofago nucleare esistente nel globo terracqueo; aspettiamoci altri messaggi ed ancora peggio, se questo non basta per farci capire che la direzione è sbagliata. Se tutti noi compissimo uno sforzo, potremmo iniziare a cambiare veramente le cose. Pare invece che alla maggioranza delle persone queste situazioni non importino, tutti a stringersi le chiappe per quei quattro o cinque giorni nei quali le informazioni sono caratterizzate da incertezza, e poi? E poi, acquisita la notizia secondo cui per noi non ci sono pericoli, si continua come se nulla fosse successo. Mi domando se ci si renda conto del fatto che la sola Francia ha ben 46 centrali nucleari e che non abbiamo una soluzione per l’immagazzinamento delle scorie prodotte… Per di più: ai nostri figli insegniamo ad essere responsabili, a pensare a tutto, eccetera, poi noi stessi, in quanto società “civilizzata”, utilizziamo sistemi non sicuri e che possono produrre risultati “inaspettati” o “inattesi”. E questa sarebbe coerenza?”.
- E quello nazionale, o con riflessi nazionali, considerandosi anche vicende partite dal Ticino)?
“Le elezioni nazionali e quelle del Consiglio federale. Ci si poteva forse aspettare di più, a livello sia svizzero sia ticinese. Sta di fatto che la classe politica è sempre più scollata dalla gente comune: rispetto ai Paesi vicini stiamo tutti ancora troppo bene per accorgercene, ma la politica va in una direzione, la gente in un’altra. Noto poi un decadimento nel “fare politica”: il tono ed i temi usati non appartengono alla nostra tradizione. D’altronde: se con i vecchi metodi la stessa classe politica si mostrava sorda, forse era venuta l’ora di cambiare. Quanto al Ticino: invece di piangerci addosso come facciamo sempre e come in parte fa la classe politica ticinese, dovremmo cercarci alleati “forti” nella Svizzera tedesca; nella sola Svizzera tedesca, aggiungo, ed assolutamente non con quei romandi voltafaccia che sfruttano l’arma della “causa latina” solo per i loro comodi ma ai quali del Ticino nulla frega. E poi, e poi dovremmo imparare o reimparare ad andare a testa alta. La Leventina ed il Locarnese piangono a livello ticinese, il Ticino piange a livello svizzero, la Svizzera piange a livello europeo… bel giochino, quello della lacrima facile. I nostri vecchi erano invece orgogliosi, non si sono mai pianti addosso e si sono rimboccate le maniche”.
- In àmbito cronistico cantonale?
“Purtroppo, alcuni reati legati alla pedofilia. Piaga non soltanto di quest’anno, e che proprio per questo è angosciante: ci sono maestri pronti ad adescare gli adolescenti con il ricatto delle note, ci sono preti che nelle sacrestie rovinano innocenti anziché pregare, ci sono genitori che abusano dei figli o che li vendono. Questo mondo è malato, e non è degno di essere chiamato “società” quel consesso che non sappia tutelare le sue fasce più deboli”.
- In àmbito politico cantonale?
“La vittoria della Lega dei Ticinesi alle Cantonali, e la discesa infinita del Plr. Di certo la Lega non è una risposta a tutti i mali, ed anzi anche in questo movimento c’è chi alla fine si rivela interessato alle “cadreghe”. Certi temi popolari sono stati tuttavia sollevati ed ora hanno un riscontro cantonale e federale. La criminalità, per esempio: come si fa a non diventare diffidenti verso certi stranieri? Al solo leggere quel che sta in cronaca si scopre che gli autori di reati anche gravi (dai furti agli stupri alle rapine) sono solitamente originari dell’Est europeo - rumeni, bulgari e così via - e che essi provengono dai campi o da città nella vicina Italia. Senza più controlli alle frontiere, questi soggetti hanno trovato nella Svizzera il Paese del bengodi, e noi non siamo pronti a difenderci. Quanto al Partito liberale-radicale, esso paga l’aver sempre vissuto al di sopra di tutto e di tutti, con un sostanziale menefreghismo rispetto ai bisogni della gente comune. Ad alcuni questa lezione è bastata, ad altri non ancora: il “fu partitone” deve cambiare rotta e deve cambiare timonieri”.
- Il 2011 è stato un anno peggiore, uguale o migliore rispetto al precedente?
“Peggiore, e saranno sempre peggiori i prossimi. L’umanità è su un brutto binario e non sembra volerlo cambiare. Inquinamento, sfruttamento dei più deboli, ingiustizie: tira e tira, la corda si spezza…”.
- Un desiderio da realizzarsi nel 2012.
“Maggior buon senso nelle scelte politiche. Che almeno la Svizzera la smetta di esercitare uno sfruttamento dei Paesi in via di sviluppo: la Svizzera, intendo, in ogni senso, dalle banche alle industrie ai grandi operatori nel commercio. Cito un caso: consistenti capitali svizzeri sono affluiti per investimenti in Senegal, obiettivo la produzione di carburante biologico; d’acchito questa sembrerebbe essere una buona cosa, ma la realtà è ben diversa dal momento che in Senegal la gente muore di fame e di sete e qualcuno tra di noi sceglie deliberatamente di portar via terra per produrre mais o colza da bruciarsi in un secondo tempo. Anche volendosi soprassedere sull’assurdità del “bruciare cibo” (il cibo dovrebbe per sua natura costituire nutrimento per tutti, compresi coloro che muoiono di fame), i nostri metodi di sfruttamento vanno a discapito delle tribù locali. Come questo ci sono altri esempi: come mai vendiamo armi all’estero? Se siamo neutrali, dovremmo essere coerenti”.

2 commenti:

  1. Una piccola vena di ottimismo?Mai, ma il blog segue l'andamento generale di questo mondo.Sempre e solo ad enfatizzare lati negativi.Un pò di positività non farebbe male, aiuterebbe ad affronatre i probblemi che vengono dennciati, ma che tutti ben sappiamo non si risolvono con la bacchetta magica che va bene per tutti.:-(

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  2. Ma secondo te cosa sono le notizie positive????Mi sembra che il BLOG abbia messo in evidenza per forza di cose la realta' che abbiamo avuto modo di assistere durante l'anno 2011.
    Secondo la mia modesta opinione sta a noi portare una vena di positivita' nel 2012 anche a livello locale...Buon Anno positivo e propositivo

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