Ora la palla passa nel campo del Consiglio degli Stati dove, vista la risicata maggioranza delineatasi alla Camera bassa, un risultato positivo non è per nulla scontato. Ma se anche i senatori dovessero dare il loro assenso alla misura, per il 2012 albergatori e ristoratori sarebbero esonerati dal pagamento dell’Iva.
Al momento il tasso applicato al settore turistico è del 3,8%. Si può quindi dedurre che i prezzi scenderanno della medesima percentuale? «Non è una misura che risolverà il problema dovuto alla forza del franco» sostiene Fernando Brunner, presidente di Hotelleriesuisse Ticino. «Però dal 1° gennaio ci sarà l’aumento degli stipendi contemplato dal Ccl, nell’ordine del 3-4%, per cui la diminuzione dell’Iva rischia di andare unicamente a compensare l’aumento dei costi».
Eppure Brunner crede che i prezzi nell’albergheria abbiano davanti a sé una stagione di riduzioni. «Per noi è importante ridurre i prezzi, perché oggi siamo un po’ fuori dal mercato. La soppressione dell’Iva è un fattore psicologico importante, un segnale che il mondo politico capisce la nostra situazione. Poi ognuno dovrà saperla sfruttare al meglio».
Ma il fattore che penalizza di più il turismo, al momento, resta il franco forte. «Se si tornasse a un cambio con l’euro di 1,40» prosegue Brunner, «potremmo essere di nuovo competitivi verso i nostri vicini europei, senza introdurre chissà quali misure».
TIO
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