domenica 1 gennaio 2012

Cantone, pane benedetto e tante strette dì mano

 Distribuite 500 porzioni


Tanta gente ieri pomeriggio alla sagra del Capodanno contonese. Una bella festa,
per nulla corrosa dalle modernità,         foto Tita
alla quale nessuno ha voluto mancare. E' la festa
dove un saluto, un augurio, un abbraccio con in mano una pagnottella profumata
d'incenso, ha un significato profondo. Chi è del posto si è reso conto che ai volti
abituali che s'attardavano sul sagrato per non perdersi un solo augurio, se ne sono
aggiunti altri:

quelli dei figli, dei nipoti, e di altra gente che negli ultimi tempi hanno
trovato dimora a Contone. Anche quest'anno quindi, la parrocchiale di San Giovanni
Battista ha potuto contenere solo in parte la massa di fedeli accorsi. Il ritiro della
pagnottella davanti all'altare - gesto abituale - ha così allungato ia catena di una
lunghissima tradizione. Quel "talismano sacro" (per taluni) potrebbe servire... quando
ia scienza medica non trova sbocchi nei farmaci (le generazioni contadine dei secoli
scorsi ne facevano largo uso per "prevenire" le malattie che falcidiavano il bestiame).
Fede o superstizione ? Non siamo in grado di dare una risposta. Una cosa è
comunque certa: ai contonesi (anche a coloro che faticano a respirare il fumo
dell'incenso...) il pane benedetto non sarà mai indigesto, come non lo è il ricco
assortimento di specialità dolciarie confezionato dalle pasticcere locali, esaurito in
poco tempo anche in questa occasione, a piena soddisfazione dei golosi... e del
cassiere della parrocchia. La sagra di quest'anno ha presentato qualcosa di insolito
rispetto a quasi tutte le edizioni dei passato: lo scenario. L'abito bianco della neve,
così come quello luccicante dei cristalli di brina che si accumulano - in questo periodo -
nelle praterie adiacenti alla chiesa, è rimasto nell'armadio dell'universo... All'abito
color caffelatte (quello autunnale) indossato dalla natura in questa circostanza, a
Contone tutti hanno fatto buon viso.
(D.l.)

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