lunedì 2 luglio 2012

Quartino: In ricordo di Silvio Berti


Nella tarda serata di giovedì 28 giugno, il cuore di Silvio Berti ha cessato di battere in
una cameretta della residenza "5 Fonti" di San Nazzaro, dove soggiornava da appena
tre mesi. Persona schietta, di poche parole, ma profondo nei suoi sentimenti, era assai
conosciuto sulle due sponde del Verbano per aver guidato con maestria per tanti anni
gli automezzi addetti al trasporto delle persone, dapprima alle dipendenze della ditta
Rinaldi, poi per le FART ed in seguito, sino al pensionamento, al servizio delle Poste.

Era un uomo gioioso, profondamente legato alla sua terra d'origine (Indemini) dove ha
lasciato tracce visibili per aver contribuito alla riattazione di diverse abitazioni rustiche
segnate dalle rughe. Aveva le mani d'oro e un'intelligenza pratica che non sfuggiva
all'attenzione di chi usufruiva, nei ritagli di tempo libero, dei suoi servizi. Anche la
cascina sui monti di Idacca (la sua "clinica") l'aveva rimessa in sesto con le sue mani
rugose e ne era fiero. Proprio a Idacca - lo accennava con fare scherzoso - dove ogni
pietra parla il dialetto del sudore, Silvio Berti avrebbe ancora voluto proseguire un
tratto del suo percorso terreno se la salute glielo avesse concesso; purtroppo diversi
malanni, affrontati con grande dignità, hanno fatto svanire quel sogno. Sabato nel
primo pomeriggio, una folla commossa gli ha dato l'addio; d'apprima nella chiesa di
San Nicolao a Quartino, poi al Centro funerario di Riazzino. La sua voce non è spenta,
ma è in concerto tra le stelle e accompagna i battiti del cuore di chi gli ha voluto bene.
Sulla sua tomba poniamo il fiore del ricordo, e ai familiari in lutto esprimiamo le più
sentite condoglianze.(D.I)

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