Ma dove erano quando le FFS progettavano il tutto?lo avranno fatto in gran segreto?
Il sindaco Tiziano Ponti sui lavori di modernizzazione Linea del Gambarogno: «Siamo molto preoccupati»
Investimenti per 90 mio. Raddoppio dei binari tra Contone e Quartino
e allungamento dell’incrocio a Magadino.
«Siamo molto preoccupati». È la prima reazione del sindaco, Tiziano Ponti, di fronte ai progetti di modernizzazione della linea ferroviaria FFS (pianificati tra il 2013 e il 2017), che toccheranno il Comune di Gambarogno.
«Siamo coscienti di essere un piccolo
ingranaggio all’interno di un meccanismo che si chiama Svizzera, la quale a sua volta è un pezzo di una macchina internazionale. Ma prima di bere tutto quello che ci viene offerto, vogliamo vederci chiaro», continua motivando così la richiesta – a seguito di
un incontro tenutosi lunedì – di una
serie di informazioni supplementari,
ritenute necessarie per meglio valutare l’insieme dei progetti e il loro impatto sul territorio. «Prima di uscire sul
campo, vogliamo acquisire ulteriori
informazioni per poterci esprimere
con cognizione di causa», aggiunge
senza voler entrare nel merito di
quanto previsto dalle Ferrovie federali. Ma ci regala un paio di considerazioni preliminari: «Da parte nostra riteniamo il tutto un grande sacrificio
a livello di territorio. Eravamo a conoscenza del progetto di Cadepezzo, ma
non ci aspettavamo che ci si avvicinasse così tanto al nucleo. E anche per
Magadino-Vira sarà un bel problema».
Una linea essenziale
Vediamo, allora, quanto le FFS intendono portare avanti in vista di AlpTransit. Gli interventi, finanziati e
realizzati su mandato dalla Confederazione, puntano ad aumentare la capacità di transito sulla linea Bellinzona-Luino. Sull’asse del San Gottardo
questa linea riveste infatti, insieme alla direttrice Bellinzona-Lugano-Chiasso, un’importanza strategica rilevante per realizzare il trasferimento del
traffico merci dalla gomma alla rotaia,
dal momento dell’apertura della galleria di base del San Gottardo.
Serve più elettricità
Tra il 2013 e il 2015 si prevede dunque
di potenziare l’alimentazione elettrica sulla storica linea Cadenazzo-Luino, che dal 1882 ad oggi è stata oggetto di regolare manutenzione, ma che
ora ha raggiunto il limite delle sue capacità. «Con l’apertura della galleria di
base del San Gottardo è necessario un
maggior approvvigionamento. Per
questo motivo tra il 2013 e il 2015 è
programmato il potenziamento dellalinea di trasporto di energia elettrica
tra Cadenazzo e Luino. Esso è realizzato mantenendo le linee di alimentazione esistenti e impiegando un sistema di autotrasformatori mobili
ubicati a Cadenazzo, Ranzo Sant’Abbondio e Luino», si legge in una nota.
Raddoppio dei binari
Terminato il potenziamento dell’alimentazione ferroviaria, dal 2015 a primavera 2017 è poi in programma la
modernizzazione della linea. «Gli interventi permetteranno di fluidificare il traffico, aumentare il numero di
tracce e stabilizzare l’orario», continua
la nota. I lavori prevedono – e qui iniziano le note dolenti per il Gambarogno – il raddoppio di 2,6 km di binario tra Contone e Quartino, e l’automazione delle stazioni di MagadinoVira, San Nazzaro e Ranzo Sant’Abbondio. Queste tre stazioni saranno
gestite in telecomando dal futuro
Centro dell’Esercizio di Pollegio. L’attuale binario d’incrocio a MagadinoVira sarà inoltre prolungato di circa
200 metri. Gli investimenti complessivi ammontano a circa 90 milioni di
franchi.
I treni aumenteranno
Tutti questi interventi, del costo stimato di 90 milioni di franchi, faranno aumentare le tracce disponibili per il traffico merci dalle attuali 60 a 90, permettendo così il trasferimento delle merci dalla strada alla ferrovia. Oggi la media giornaliera è di 41 treni merci, con
punte fino a 55, mentre dal 2020 la
media giornaliera dovrebbe passare a
69 convogli. Da questi dati è escluso
il traffico viaggiatori regionale, con 14
treni al giorno.
Quale impatto ambientale?
Progetti forse (o sicuramente) necessari, che per il Gambarogno sono però
sinonimo di sacrifico. Sarà dunque avviato un esame d’impatto ambientale per valutare gli effetti generati da
questi provvedimenti sull’ambiente –
sia in fase di realizzazione, sia di
esercizio – e determinare le relative
misure di mitigazione.
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