a chi deve ancora votare

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Patriziato di Gerra Gambarogno : ASSEMBLEA PATRIZIALE 2024

Patriziato di Gerra Gambarogno Piazza On. Giuseppe Galli 1 6576 Gerra Gambarogno CONVOCAZIONE ASSEMBLEA PATRIZIALE 2024 Care concittadine e cari concittadini patrizi, l’Assemblea patriziale, in conformità alla Legge patriziale (LOP) art. 71 e 72 e al Regolamento patriziale, è convocata a Gerra Gambarogno venerdì 26 aprile 2024, alle ore 17.30 nella sala assemblee dell’ex palazzo comunale

lunedì 25 marzo 2024

VIRA : Dal sogno della Stella alla chiusura: l'addio di Missultin al Gambarogno

Il ristorante di Vira, 15 punti Gault Millau, chiuderà tra pochi giorni: «Il cambio generazionale del turismo della zona è un problema, manca anche un vero supporto da parte delle istituzioni»
I riconoscimenti di una guida gastronomica non indicano necessariamente il valore di uno chef, ma sicuramente aiutano. E ricevere, dopo pochi anni di attività, 15 cappelli dalla prestigiosa Gault Millau è indicativo di una certa qualità. Tanto che la stella Michelin inizia a diventare un’ambizione più che concreta, quasi una questione di tempo. Un tempo che però sembra scaduto per Alessandro Fumagalli, almeno per quanto riguarda la sua esperienza con il Missultin. Il ristorante di Vira, aperto ad agosto 2021, chiuderà infatti i battenti tra pochi giorni. «Razionalmente avremmo già chiuso a febbraio – spiega lo chef patron -. Ma ci siamo dati tempo fino a Pasqua per salutare a dovere i nostri clienti e sfruttare qualche scampolo di primavera. Una stagione fantastica per usare i prodotti del territorio, che sprigionano sapori e aromi meravigliosi: è anche per questo che chiudere proprio adesso ci lascia davvero l’amaro in bocca, ma non potevamo fare altrimenti».Una stagione fantastica per usare i prodotti del territorio, che sprigionano sapori e aromi meravigliosi: è anche per questo che chiudere proprio adesso ci lascia davvero l’amaro in bocca, ma non potevamo fare altrimenti». Eppure sembrava che gli elementi per fare bene e a lungo ci fossero tutti. Cosa può essere andato storto? «Ho trovato questo locale a Vira che è davvero un gioiellino. Ero così convinto che sarebbe stato il posto che mi avrebbe accompagnato alla pensione che mi sono anche trasferito con la mia famiglia dal Luganese. La realtà purtroppo è stata diversa: per quanto abbia una clientela affezionata, buona parte della quale proveniente dalla mia precedente esperienza alla Palazzina 6805 di Mezzovico, il Gambarogno non è facilmente raggiungibile, soprattutto in alcuni orari della giornata». «C’è anche stato un errore di valutazione sul potenziale turistico – prosegue Fumagalli -. È vero che la zona è piena di case di vacanza, ma è come se ci fosse un cambio generazionale con i giovani che, soprattutto dopo la pandemia, hanno preferito viaggiare all’estero piuttosto che passare le loro ferie in una zona che, oggettivamente, offre per loro poco svago». Alessandro Fumagalli è stato uno degli allievi di Dario Ranza, con una lunga esperienza a Villa Principe Leopoldo. Una formazione di alta gastronomia che ha provato a proporre in una zona non proprio avvezza a questo tipo di cucina. «Sia chiaro, sono il primo che apprezza i sapori della tradizione e che va nei tanti grotti che lavorano con grande professionalità e impegno. Ma volevo proporre qualcosa di diverso dal solito, andando oltre la solita polenta con luganighetta. Nella mia filosofia di cucina c’è l’utilizzo di prodotti del territorio interpretati in modo inedito: ho passato ore nei boschi e nei campi per cercare erbe e frutti, così come ho stretto tanti rapporti con i migliori fornitori locali per far vedere come il Ticino possa avere delle eccellenze che non hanno niente da invidiare a quelle più rinomate». Un lavoro di ricerca apprezzato dalle guide e dagli esperti, che però non è bastato. E così chiude l’ennesimo ristorante gastronomico nel giro di pochi mesi, con conseguente perdita di posti di lavoro. «Eravamo in 6 e, sin dal primo giorno, abbiamo creato una squadra affiatata che ha lavorato con una passione incredibile. Siamo sempre uniti, anche in questo momento di difficoltà. E anche i proprietari dell’immobile sono stati squisiti con noi, venendoci incontro in ogni modo possibile. Ma davvero non avrebbe avuto senso continuare così: il vero supporto sarebbe dovuto semmai arrivare dalle istituzioni, comunali e cantonali. Anche perché un Cantone che vuole consolidare la propria connotazione turistica dovrebbe valorizzare le proprie eccellenze enogastronomica, che generano turismo e impieghi». A questo proposito, adesso dove porterà i suoi talenti chef Fumagalli? «Non lo so. Di certo farò un’esperienza all’estero che mi darà anche l’occasione di riflettere su quanto successo. Perché sinceramente credevo molto in questo progetto e vivo con molta delusione questa chiusura».CdT

4 commenti:

  1. Una domanda che mi viene spontanea !.... ma quando si fa riferimento al solito "aiuto delle istituzioni comunali e cantonali", cosa volete concretamente ? ... citando il covid ...sappiamo tutti che ha generato nuove regole di mercato .... ma ritorno alla domanda : le istituzioni cosa potevano fare ? ... forse emettere buoni sconto o buoni pasto ? ...

    welcome Africa

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  2. IL Gambarogno si sta SCARICANDO . Cari politici invece di mandare in giro volantini .... con tante ballle ...e biografie allargate personali (che fanno sorridere ).e ampi sorrisi
    per mendicare il voto , o ritiratevi o fate realmente qualche cosa per questo povero Comune che sta morendo . In questo periodo campagna elettorale ,troppa gente sorride con amarezza ........basta ....basta .

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  3. Un ristorante è una attività economica. Chi apre un ristorante, poco importa di quale livello, intrapprende una attività economica. Evidentemente prima di lanciarsi l'imprenditore valuta la potenzialità della sua iniziativa, la tipologia di clientela che vuole raggiungere, l'ubicazione per favorirne la reperibilità.
    Si intuisce che probabilmente qualche errore di valutazione sia stato commesso. E lo chef stellato , con tanti riconoscimenti ricevuti, forse ha poca dimestichezza con una imprenditorialità che oggi non dà scampo: produce ottimamente, ma vende poco.Le valutazioni espresse dallo chef Fumagalli sulle possibili cause della crisi, trovano poco conforto nella realtà delle cose. La sua attività è una attività di nicchia, per una clientela scelta , sicuramente benestante , e che apprezza una certa tipologia di prodotti raffinati. I quali evidentemente hanno un prezzo. La questione turismo , specialmente di quello vacanziero che arriva in Ticino, è sicuramente solo marginalmente interessato a questa nicchia. Si parla della generazione giovani, ma è conosciuto il fatto che non hanno ancora grandi riserve . Se poi hanno una famiglia con bambini, godersi una serata al Missultin significa sicuramente rununciare a qualche giorno supplementare di vacanza .
    La raggiungibilità di vira rispetto ad altre zone, bè c'è una strada internazionale che vi passa, e nonostante il traffico non sembrano esserci grossi problemi. Di Gambarognesi che frequentano regolarmente un ristorante di questo livello ci saranni sicuramente, ma non sicuramente a frotte sufficenti a garantire un commercio regolare come forse il promotore si aspettava. E non neghiamolo: la polenta con la luganighetta attrae molto di più. Ma anche quì appare però una critica per un presunto mancato supporto dell'ente pubblico . Finanziare una iniziativa privata? Finanziare la pubblicità di una iniziativa economica privata? Forse sono altri enti o organizzazioni meglio posizionate per questo. Forse lo chef fumagalli ha fatto bene a sospendere per il momento la sua attività in quel di Vira, prima di trovarsi in qualche situazione non più sostenibile economicamente.

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