sabato 19 novembre 2022

PORTO : E CI MANCAVA ANCHE IL BATTERIO MANGIAFERRO

BATTERIO KILLER

Niente di buono all'orizzonte per il porto Gambarognese ,se la partenza dell'opera, unica mondiale, é stata travagliata il prosseguo del cammino sembra essere ancora piu incerto e pericoloso. Pare che d'improvviso sia comparso , la proprio nei pressi della costruzione del porto,  un  batterio divoratore di ferro. L'avvanzare repentino della fioritura di questo batterio sulle invrastrutture ferrose subacque non fa altro che   allarmare ulteriormente gli adetti ai lavori . La speranza é che il parassita faccia la  fine degli anfibi (sciat) che una volta popolavoano intensamente il posto e che ora  ,per mano dell'uomo, sono scomparsi lasciando solo in ricordo il vecchio nome del Sass di Sciat.


Biocorrosione nelle strutture immerse

I microrganismi hanno una tendenza marcata a interagire con superfici sommerse, aderendovi e colonizzandole.
Il motivo di questo comportamento è conseguenza delle strategie di sopravvivenza batterica in ambienti che sono poco idonei alla permanenza e crescita microbica.
Ad esempio, nelle condutture di acqua potabile le acque sono caratterizzate da basse quantità di nutrienti, che si accumulano sulle superfici delle tubature, le quali rappresentano pertanto il luogo ideale di sopravvivenza per i microrganismi che tendono a migrarvi.
Sulle superfici immerse nell'acqua, si formano microcolonie che nel tempo si ingrandiscono e formano aggregati sempre più sviluppati che possono ricoprire il substrato.
Gruppi diversi di microrganismi riescono a convivere in questi aggregati ben organizzati costituendo le pellicole biologiche o biofilm.
In questo caso di parla di microfouling.
Nel caso di batteri di forma filamentosa (tipo Spharotilus) o pedunculata (tipo Gallionella), in presenza di acque non molto pure, questi fissandosi all'interno delle pareti delle tubazioni possono formare grossi ammassi mucillaginosi tali da arrivare a occludere la sezione del tubo.
Il biofilm può favorire anche la colonizzazione da parte di organismi più complessi quali (isopodianfipodiinsettiolichetiirudineimolluschinematodi, ecc.) poiché ne costituisce il nutrimento.
In questo caso si parla di macrofouling.
In caso di acque potabili questi ambienti così colonizzati possono conferire all'acqua odori e sapori sgradevoli, nonché una colorazione e una torbidità.
Tali colonie di batteri innescano con il loro metabolismo la corrosione del manufatto metallico poiché le zone colonizzate dai microrganismi inducono la formazione di aree anodiche e catodiche favorendo la corrosione elettrochimica del metallo anche quando le condizioni ambientali in cui si trova il manufatto metallico sono tali da non promuovere l'innesco o la prosecuzione delle reazioni corrosive.
Elementi come il ferro e il manganese, incrementano i fenomeni di ricrescita in quanto costituiscono la fonte energetica di questi gruppi batterici.
Nello specifico i batteri ferro precipitanti ricavano il loro fabbisogno energetico dall'ossidazione del ferro ferroso in ferro ferrico, che precipita impregnando i filamenti di cui sono costituiti.
Nel contempo hanno la tendenza a concentrare ioni cloruro sul metallo, fenomeno che ne accelera la corrosione.
Alcuni batteri eterotrofi, quali l'Escherichia coli, producono acidi organici che accelerano i processi corrosivi, mentre altri batteri eterotrofi come lo Pseudomonas, agendo come ferro riducenti aumentano la reattività della superficie metallica, producendo ferro ferroso da ferro ferrico.
Sono inclusi nel gruppo dei batteri che inducono problemi di corrosione, i batteri metanogeni, che, sembra, coesistano in simbiosi con i solfato riducenti, i quali producono idrogeno, anidride carbonica e acetato (per fermentazione), mentre i metanogeni li consumano producendo metano e/o metano e anidride carbonica, rendendo possibile il processo delle reazioni.
I batteri solfato riducenti riducono i solfati in H2S, S2-CO2 e FeS, ossidano gli acidi organici e producono acetato, inoltre inducono la depolarizzazione catodica.

Nelle condotte idriche la formazione del biofilm si manifesta essenzialmente nei tratti di rete idrica a ridotta velocità di flusso dell'acqua (diramazioni, raccordi, curve, valvole) o dove si stabiliscono le condizioni di potenziale ristagno (bracci morti, derivazioni per utenze private, rubinetti, ecc.).
In condizioni di dinamicità del sistema il biofilm si distacca e trasportato dall'acqua arriva al consumatore.

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